lunedì 25 maggio 2015

MANIFESTO DI ITALIA NOSTRA PER IL CENTRO STORICO DI ROMA: 10 PRINCIPI IRRINUNCIABILI E 10 PROPOSTE

Il Manifesto che Italia Nostra Roma ha presentato venerdì alla stampa, alla presenza del Sottosegretario di Stato ai Beni e alle Attività Culturali, On.le Ilaria Borletti Buitoni, ha ottenuto numerosi apprezzamenti. Tra questi proprio quello del Sottosegretario che ha confermato che il problema principale all’ordine del giorno del Ministero per la tutela paesaggistica del Centro Storico di Roma è già all’attenzione del suo Dicastero e ha garantito il proprio impegno personale nel raggiungimento dei risultati  auspicati negli interventi.

Di seguito riportiamo il Manifesto con i 10 principi irrinunciabili e le 10 proposte.

“MANIFESTO DI ITALIA NOSTRA
SUL CENTRO STORICO DI ROMA:
10 PRINCIPI IRRINUNCIABILI”


Italia Nostra non può parlare di Centro Storico senza ricordare che la sua azione odierna si collega sempre direttamente alla lezione sulla “Cultura della Conservazione”dei centri storici, nata negli anni ’50 dopo gli appassionati articoli che Antonio Cederna scrisse su “Il Mondo”: lo sventramento a Via Vittoria per creare una strada di collegamento tra Via Veneto e Via del Corso. I fondamenti di tale “Cultura della Conservazione”sono delineati ottimamente sul primo Bollettino di Italia Nostra che, nel rispetto delle volontà di Antonio Cederna, oggi vogliamo ripubblicare quale essenziale premessa (allegato).

Il documento di Italia Nostra Roma e le proposte in esso contenute derivano dalla consapevolezza che il Centro Storico di Roma, nonostante la sua enorme importanza e la pressione a cui è sottoposto, oggi è privo di Tutela paesaggistica e di un Progetto complessivo che richiederebbero la decisione “politica” del ritorno di un Assessorato  al Centro Storico, che ha avuto illustri precedenti nei Prof. Arch. Vittoria Calzolari e Prof. Arch. Carlo Aymonino, che  sia in grado di svolgere compiti strategici, finora colpevolmente disattesi, di cabina di regia per la pianificazione, l'attivazione ed il coordinamento di tutti gli interventi necessari a fronteggiare la drammatica situazione di degrado ed illegalità che ormai devasta il più esteso ed importante Centro Storico del mondo.

La gestione di Roma e del suo straordinario patrimonio avviene senza la preliminare definizione e condivisione di quelle che,  nei Paesi di cultura anglosassone, vengono definite “politiche”. L’Amministrazione dovrebbe stabilire e la cittadinanza dovrebbe conoscere quali siano gli obiettivi che i responsabili delle decisioni intendono perseguire nei principali settori della vita collettiva e con quali strategie intendano raggiungerli per assicurare la tutela dei beni culturali, lo stato dell’ambiente e la qualità della vita nella città. Attività da attuare nell’ambito del Decreto Legislativo 14 marzo 2013 n. 33, “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle Pubbliche Amministrazioni”.

L Italia Nostra Roma non può sostituirsi al Governo Centrale e alle Amministrazioni Regionale e Comunale per le “politiche” generali ma, nell’ambito delle sue competenze che riguardano la tutela del “patrimonio storico, artistico e naturale”, sente il dovere di proporre dei principi, che dovrebbero essere presenti in ogni decisione pubblica, e  indicare le relative priorità.

In questa prospettiva, la Italia Nostra Roma  ha individuato, per il momento, dieci principi per il Centro Storico, che considera irrinunciabili ed indifferibili, e dieci proposte operative che dovrebbero caratterizzare le relative “politiche”. “Politiche” che potrebbero, nel loro insieme, contribuire a scrivere una futura “Charta di Roma” per le grandi città storiche.


10   PRINCIPI  IRRINUNCIABILI


1.BENI CULTURALI

Considerare il Centro Storico di Roma, come previsto dalla Carta di Gubbio del 1960, un unico monumento complessivo ed unitario, formato dalle opere architettoniche monumentali e dal tessuto storico degli edifici, dalle strade e dalle piazze che le connettono.
Ripristinare, dunque, la tutela paesaggistica del Centro Storico oggi assente e le Norme Tecniche del Piano Regolatore Generale del 1965 (Zona A) purtroppo cancellate dal nuovo Piano Regolatore Generale del 2008.
Dopo aver ottenuto dalla Regione o dal MIBACT il vincolo paesaggistico, va attuato il Piano di Gestione dell’UNESCO che non dà norme di tutela, ma solo linee guida  per il Centro Storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e San Paolo fuori le mura, in quanto Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

2.ARCHEOLOGIA

Adottare il principio che: le aree archeologiche non sono “fosse”, dove si intravedono manufatti incomprensibili ai cittadini attuali, ma porzioni di una città che era stata costruita per soddisfare le esigenze di altri cittadini. Solo se si garantisce la leggibilità dei resti archeologici e si consente un uso, ovviamente regolamentato e protetto, delle aree più significative, la città antica rappresenterà un valore culturale per la popolazione attuale.
Bisogna ripensare alle aree archeologiche del Centro Storico, in termini storici ed ambientali, con una progettazione unitaria e coerente, realizzabile con finanziamenti e tempi certi. Progettazione che ne ridisegni l’accessibilità, la leggibilità e le sistemazioni a verde, evitando che si creino delle cesure o dei vuoti all’interno delle Mura Aurelianee.
Ad esempio, l’area oggi attraversata da via dei Fori Imperiali, in molti tratti, si presenta come uno spazio discontinuo ed irrisolto segnato da fossati intransitabili che richiede decisioni ampiamente condivise.


3.ARREDO URBANO

Definire un abaco degli elementi dell’arredo di Roma (lampioni, fontanelle, cestini da esterno, panchine, segnaletica stradale, pannelli della toponomastica, numeri civici, cartelli pubblicitari, dissuasori stradali, insegne dei negozi) che siano riconoscibili, peculiari, efficaci, solidi, sicuri e che non creino barriere architettoniche.
Aggiornare le normative tecniche per gli interventi di manutenzione, ma anche della pavimentazione di strade, marciapiedi e viali nei parchi che ne garantiscano una maggior durata, la riduzione della fragilità, l’eliminazione di pericoli e barriere architettoniche.
Garantire la riconoscibilità del tessuto edilizio e della rete viaria nel Centro Storico attraverso i materiali costruttivi tradizionali, le pavimentazioni in sampietrini e “Il colore di Roma” per le facciate degli edifici non vincolati, in base a semplici criteri certi.
Bonificare il Centro Storico da elementi o intere strutture, obsoleti ed abbandonati, che sono causa di inquinamento visivo e rischio soprattutto per anziani e disabili.

4.VERDE STORICO E VERDE CITTADINO

Di fronte allo stato di inaccettabile degrado e abbandono in cui è lasciato il patrimonio verde della città creare un sistema di controllo e manutenzione continuo, efficiente e svincolato da eventi occasionali.
Conservare la quantità del patrimonio vegetale in base al principio: un nuovo albero per ogni albero abbattuto, tagliato, secco.
Tutelare la qualità del Verde pubblico e privato, in particolare nell’ambito dei parchi e delle ville storiche, in base ai principi e alle regole della Carta italiana dei giardini storici (1981) e della Carta per la salvaguardia dei giardini storici (1982). Vietare, in questo quadro, ogni uso improprio ed ogni manifestazione incompatibile con il carattere e la fragilità dei parchi e delle ville storiche, come per esempio: il Concorso ippico all’interno di Villa Borghese che è risultato incompatibile con la conservazione del verde storico.
Definire gli usi del verde urbano in relazione alle esigenze di tutela e valorizzazione del Centro Storico e, in particolare, per il ripristino delle masse arboree, la definizione di spazi urbani, la creazione di barriere visuali e la tutela dell’ambiente, un caso emblematico Lungotevere dei Mellini.
Completare il rilievo delle essenze vegetali presenti nei parchi e ville storiche in modo da garantire il ripristino delle specie preesistenti e creare uno strumento indispensabile all’eliminazione dei conflitti con usi ed interventi programmati.
Approvare in via definitiva ed applicare il Regolamento del Verde Urbano di Roma.

5.EVENTI CULTURALI

Definire rigorosamente gli eventi ammissibili nel Centro Storico.
Individuare le aree compatibili con tali eventi (strade, piazze, aree archeologiche, banchine del Tevere, aree interne ai palazzi, parchi e giardini storici) all’interno delle Mura Aurelianee.
Programmare gli eventi culturali nel Centro Storico sia in termini di scansione temporale ed estensione spaziale che di coordinamento con altri eventi in base ad un Piano di sviluppo generalmente noto come: Ingénierie Culturelle.
Definire per ogni tipologia di evento ammissibile le regole, i canoni d’affitto, le fideiussioni cautelative e le compensazioni che prevedano interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria a vantaggio della popolazione, della città e del sito stesso.
Individuare le aree compatibili e disponibili per tutte le altre tipologie di eventi nell’ambito dell’Area Metropolitana e comunque fuori dai confini del Centro Storico.
6.LEGALITÀ

Definire i diritti già regolamentati da leggi e norme: protezione da rumori, vibrazioni, fumi, odori, luci, radiazioni; demolizione di opere edilizie abusive e di impianti ; presenza invasiva di pubblicità su strada, insegne e vetrine; occupazione illegittima di suolo pubblico; controllo di attività illegali ed esercizi commerciali abusivi e ambulantato abusivo applicando con continuità e rigore i relativi controlli e provvedimenti sanzionatori, tali da dissuadere drasticamente l’abusivismo.
Creare, per ogni diritto tutelato, uno sportello unico al quale il cittadino si può rivolgere per ottenere, senza ulteriori passaggi, le informazioni, l’applicazione della normativa ed il riconoscimento dei suoi diritti.

7. RESIDENZA

Tutelare il diritto alla residenza e alla qualità della vita nel Centro Storico ed incoraggiare la permanenza degli abitanti in base al principio: un Centro Storico privo degli abitanti perde la sua identità culturale e tende a trasformarsi in un “non luogo”.
Creare incentivi fiscali e normativi, in concomitanza all’auspicato ripristino della Tutela paesaggistica del Centro Storico, che favoriscano il mantenimento della residenza e delle attività commerciali ad essi collegati.
Affrontare e risolvere le questioni legate ai cambi di destinazione d’uso per le attività commerciali protette, ai frazionamenti delle unità immobiliari e all’utilizzo di edifici residenziali per uso ufficio e/o  commerciale.
Adottare criteri di equità nella revisione dei canoni della ZTL per i residenti.

8.TRAFFICO

Regolamentare in modo risolutivo il Traffico commerciale e turistico.
Far rispettare con continuità e rigore le normative vigenti circa il carico e lo scarico delle merci, con rispetto degli  orari e delle tipologie dei mezzi mediante controlli e sanzioni.
Proibire l’accesso al Centro Storico dei veicoli ingombranti e inquinanti, incentivando l’uso di veicoli ecologici per il traffico pubblico, privato e per il carico-scarico merci. Le eccezioni sono determinate dalla tradizione come: auto e moto d’epoca iscritte all’ASI-Automotoclub Storico Italiano.
Eliminare i mezzi pubblici vistosamente inquinanti che vanificano con la loro presenza qualsiasi campagna di sensibilizzazione sui problemi dell’inquinamento.
Consultare la cittadinanza in tutte le decisioni relative al sistema dei parcheggi pubblici e privati, introducendo una moratoria sui parcheggi interrati nel Centro Storico.

9.ECONOMIA E MODERNIZZAZIONE
Contrastare i condizionamenti e gli effetti negativi prodotti dal turismo di massa nell’economia: attività commerciali ripetitive ed improprie del Centro Storico.
Eliminare l’abusivismo commerciale in ogni sua forma e dimensione. Con le eccezioni determinate dalla tradizione come: gli ambulanti ebrei autorizzati nel 1911 da una bolla di Pio X a vendere ricordi ai turisti.
Mantenere e favorire la presenza delle attività tutelate quali quelle commerciali, artigianali ed artistiche in base al principio: un centro storico privo di attività creative è condannato ad un declino definitivo.
Adottare, per ogni opera da realizzare e per ogni attività di interesse pubblico, la Migliore Tecnologia Disponibile, generalmente nota come: BAT-Best Available Technology, avviando sinergie con attività collegate e servizi.

10.TURISMO

Ampliare e differenziare l’offerta turistica, proponendo itinerari e siti che non rientrino nella routine degli operatori turistici e consentendo la conoscenza dei molteplici beni culturali e ambientali presenti nella città.
Disciplinare la presenza del Turismo giornaliero, che non porta alcun beneficio economico alla città ma aumenta le condizioni di pressione e consumo a cui è sottoposto il patrimonio storico ed archeologico del Centro Storico. Di conseguenza regolamentare l’ingresso e la sosta dei pullman fuori dal Centro Storico - come avvenne in occasione del Giubileo del 2000 - ed imponendo forme di compensazione per l’uso anomalo delle risorse e dei servizi offerti dalla città.
Regolamentare, per gli aspetti di competenza comunale, il proliferare delle attività di ricezione turistica extra-alberghiera quali B&B, Case vacanze, controllandone il numero e la legittimità con verifiche continue e rigorose sul rispetto delle regole per non svantaggiare le
attività legittime.

 “MANIFESTO DI ITALIA NOSTRA
SUL CENTRO STORICO DI ROMA:
10 PROPOSTE OPERATIVE”


I dieci principi danno origine ad una molteplicità di proposte operative che possono essere settoriali o trasversali quando interessano più aspetti e offrono soluzioni a più problemi del Centro Storico.
Al momento sono state individuate le dieci proposte seguenti che sono accumunate dall’obiettivo di migliorare, con sistemi poco costosi, la qualità dell’ambiente urbano e di coinvolgere i cittadini creando forme di consenso e di partecipazione.

PROPOSTE SETTORIALI
Le proposte settoriali sono di facile enunciazione ma di difficilissima attuazione come dimostra l’esperienza. L’Amministrazione comunale e le Amministrazioni municipali devono assumere l’impegno di applicare in maniera sistematica e rigorosa le delibere, i piani e le normative integrandoli, dove serve, con i regolamenti di attuazione e con Piani quadro e Progetti ad hoc. In questo quadro è indispensabile la reintroduzione della figura di alto profilo culturale dell’ Assessore al Centro Storico con pieni poteri di coordinamento, indirizzo e controllo.

1.BENI CULTURALI
Il Centro storico deve ripristinare il vincolo paesaggistico, vincolo che hanno tutti gli altri comuni del Lazio. Il vincolo deve essere imposto dalla Regione Lazio o dal MIBACT.
Devono essere ripristinate  le Norme Tecniche del Piano Regolatore Generale del 1965 (Zona A) ed attuare il Piano di Gestione dell’UNESCO per il Centro Storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e San Paolo fuori le mura in quanto Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Va precisato che l’Unesco non ha alcun potere di imporre norme prescrittive, ma ha solo poteri d’indirizzo.

2.ARCHEOLOGIA
Predisporre per l’Area Archeologica Centrale un piano unitario e coerente, realizzabile con finanziamenti e tempi certi, che ne ridisegni l’accessibilità, la leggibilità e le sistemazioni a verde, evitando che si creino delle cesure o dei vuoti all’interno delle mura aurelianee.



3.VERDE STORICO E VERDE CITTADINO

Predisporre per ogni villa storica e parco pubblico del Centro storico di Roma un Programma di intervento che preveda almeno le seguenti fasi:
-        formare professionisti, tecnici e giardinieri altamente specializzati in interventi di valorizzazione, restauro, manutenzione, cura e difesa del verde storico (attraverso l’ARPEG-Accademia di Restauro di Parchi e Giardini dell’IRViT-Istituto Regionale per le Ville Tuscolane che ha già avviato i relativi corsi in collaborazione con le Università di Roma 1 e Roma 2);
-        stabilire sulla base della Carta italiana dei giardini storici (1981) e della Carta per la salvaguardia dei giardini storici (1982) gli usi compatibili;
-        introdurre nel sistema della tutela paesaggistica del Centro Storico: le ville storiche, i parchi pubblici, le alberate, le sistemazioni a verde e nelle residenze storiche private;
-        completare il rilievo delle essenze vegetali presente nella villa storica o parco pubblico;
-        redigere per ogni villa storica o parco pubblico un Progetto di restauro, assetto e utilizzo completo di piano economico, crono programma, e  piano di monitoraggio e manutenzione;
-        prevedere per ogni villa storica o parco pubblico di maggiore importanza la nomina di un direttore;
-        applicare per ogni altra esigenza il Regolamento del Verde urbano di Roma.

4.EVENTI CULTURALI
Per evitare eccessiva pressione e concentrazione di attività nel Centro Storico, nel quale dovrebbero essere riservati soltanto eventi di altissimo profilo culturale, occorrerà avviare per l’Area Metropolitana di Roma una Progettazione Culturale, sulla base dell’esperienza francese dell’Ingénierie Culturelle, che crei un coordinamento, un’integrazione e sinergie tra le seguenti attività:
-        Visite guidate a musei, giardini storici, orti botanici e aree archeologiche.
-        Escursioni organizzate in siti e/o monumenti di interesse storico-artistico o  naturale.
-        Stagioni di cure termali.
-        Festival di teatro, musica, danza, poesia e cinema.
-        Grandi spettacoli: concerti, opere liriche, ecc.
-        Mostre d’arte.
-        Esposizioni vivaistiche.
-        Esposizioni, fiere campionarie e mercati.
-        Sport tradizionali e agonistici in luoghi circoscritti.
-        Sport tradizionali e agonistici in ambienti storici o naturali.
-        Rievocazioni storiche.
-        Sagre e feste patronali.
-        Esposizione e vendita di prodotti alimentari tipici.
-        Cicli di conferenze, convegni e corsi di formazione.
-        Eventi virtuali.



5.LEGALITÀ
Assumere formalmente e pubblicamente impegni tra le Amministrazioni comunale, municipali e i cittadini per l’attuazione di leggi, normative, delibere e regolamenti di attuazione, applicando con continuità e rigore i relativi controlli e provvedimenti sanzionatori.
Creare per ogni diritto tutelato uno sportello unico al quale il cittadino si può rivolgere per ottenere, senza ulteriori passaggi, l’applicazione della normativa ed il riconoscimento dei suoi diritti.

6.RESIDENZA E TRAFFICO
Attivare un sistema di incentivi fiscali e normativi, in concomitanza dell’auspicato ripristino della tutela paesaggistica del Centro Storico, che favoriscano la residenza e le attività ed i servizi ad essa collegati. Adottare criteri di equità nella revisione dei canoni della ZTL per i residenti.
Redigere un piano del traffico che regolamenti in modo risolutivo il traffico pubblico, privato commerciale e turistico ed il sistema dei parcheggi interrati al Centro Storico.

7.TURISMO

Disciplinare la presenza turistica regolamentando:
-        l’ingresso e la sosta dei Pullman che debbono parcheggiare fuori dal Centro Storico, come avvenne in occasione del Giubileo del 2000;
-        la compensazione per l’uso anomalo delle risorse e dei servizi offerti dalla città con l’introduzione di forme di tassazione anche per i turisti che non pernottano;
-        il proliferare delle attività di ricezione turistica extra-alberghiera, B&B, Case Vacanze con il controllo del numero e della legittimità attraverso verifiche continue e rigorose sul rispetto delle regole.

PROPOSTE TRASVERSALI

8. Archeologia/Arredo urbano/Turismo: informazioni

Oltre agli abituali cartelli informativi già esistenti accanto ad alcuni monumenti - per altro scarsi e facilmente oggetto di vandalismo - realizzare, ovunque sia possibile, in prossimità di siti archeologici o storici un sistema informativo composto da disegni assonometrici, simulazioni in 3D o plastici, eventualmente accompagnati da audio in più lingue, che consentano la piena comprensione del monumento ed il raffronto tra lo stato originario dell’area e quello attuale. Il sistema informativo deve essere protetto dagli atti di vandalismo creando dei manufatti appositi o individuando delle sedi preesistenti, per esempio la vetrina del civico 36 di piazza di Pietra dove è stato sistemato il plastico del tempio di Adriano i cui ruderi sono visibili sul lato opposto della piazza.
Un sistema simile dovrebbe essere sempre adottato per tutti i lavori in corso - oggi avviene solo saltuariamente - realizzando cartelli esplicativi, finestre nella recinzione di cantiere e, dove possibile, punti di osservazione sopraelevati.


9. Archeologia/Arredo urbano/Turismo: pavimentazionI
Utilizzare la pavimentazione per rendere leggibili le vicende urbanistiche del centro storico.
Adottando, per esempio, il criterio che tutte le strade e le piazze, esistenti al momento dell’Unità d’Italia, devono essere pavimentate in sampietrini mentre tutte le strade e le piazze, realizzate in epoca successiva, potrebbero essere pavimentate con asfalto. Questa sistemazione deve essere attuata progressivamente in base ad un piano di manutenzione straordinaria della pavimentazione urbana e criteri di indirizzo certi.
In alcune aree significative deve essere inserito nella pavimentazione un cordolo a raso, con materiali e colori differenti, che disegni il contorno degli edifici e dei monumenti demoliti in modo da ricostruire il tessuto urbano andato perduto, per esempio la sagoma dell’Arco di Portogallo a via del Corso.

10.Arredo urbano/Economia e modernizzazione: manutenzione
Creare un sistema di manutenzione continua così organizzato: un gruppo di sponsor (almeno cinque o più) fornisce degli automezzi attrezzati (tipo IVECO APS 190 dei Vigili del fuoco) le cui fiancate possono essere liberamente utilizzate per scopi pubblicitari; a capo di ogni automezzo è posto un architetto estratto a turno da un albo di volontari costituito presso l’Ordine; ogni automezzo trasporta una squadra (composta da 5 operai specializzati uno dei quali abilitato alla guida, selezionati tra i disoccupati e quelli in cassa integrazione, con le seguenti competenze: muratore, marmista, fabbro, fontaniere, giardiniere), e tutte le attrezzature e i materiali necessari agli interventi.
L’architetto e la sua squadra sono operativi durante una settimana di 6 giorni lavorativi di 8 ore ciascuno. L’architetto per le prestazioni fornite riceve il compenso simbolico di 1 € mentre gli operai sono pagati in base al contratto nazionale di categoria. L’architetto, a suo insindacabile giudizio, stabilisce dove, come e quando intervenire per effettuare riparazioni di sola manutenzione ordinaria sulla proprietà pubblica con l’assoluto divieto di introdurre delle modifiche alla situazione preesistente e di estendere tale intervento alle proprietà private. Gli interventi, a seconda dei luoghi e delle circostanze, possono riguardare: ripristino di cigli, sistemazione di pavimentazioni, saldatura di recinzioni metalliche interrotte, sblocco di caditoie, ripristino di fontane pubbliche, rimozione di barriere accidentali, ecc. Compito dell’architetto è anche quello di raccogliere le informazioni che consentiranno all’amministrazione di programmare i successivi interventi di manutenzione straordinaria.

Ampliare e differenziare l’offerta turistica, proponendo itinerari e siti che non rientrino nella routine degli operatori turistici e consentendo la conoscenza dei molteplici beni culturali e ambientali presenti nella città.

Disciplinare la presenza del Turismo giornaliero, che non porta alcun beneficio economico alla città ma aumenta le condizioni di pressione e consumo a cui è sottoposto il patrimonio storico ed archeologico del Centro Storico. Di conseguenza regolamentare l’ingresso e la sosta dei pullman fuori dal Centro Storico - come avvenne in occasione del Giubileo del 2000 - ed imponendo forme di compensazione per l’uso anomalo delle risorse e dei servizi offerti dalla città.
Regolamentare, per gli aspetti di competenza comunale, il proliferare delle attività di ricezione turistica extra-alberghiera quali B&B, Case vacanze, controllandone il numero e la legittimità con verifiche continue e rigorose sul rispetto delle regole per non svantaggiare le
attività legittime.

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