venerdì 6 febbraio 2015

IL PALAZZO DEL QUIRINALE MUSEO APERTO AI CITTADINI


Italia Nostra – sezione di Roma – sostiene con convinzione la proposta, giunta da autorevoli voci, per una destinazione museale del Palazzo del Quirinale in Roma limitatamente alla sua parte più preziosa e monumentale.
Naturalmente è ragionevole pensare che in alcune circostanze, quando debba essere utilizzato per cerimonie o ricevimenti di grande rilevanza istituzionale, il Palazzo sia interdetto alle visite.
Ma è noto che tali eventi si verificano solo pochissime volte nell’arco dell’anno, e non sembrerebbero costituire un ostacolo insormontabile.
Italia Nostra nel condividere la proposta si affida naturalmente alla discrezionalità del nostro nuovo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al quale spetta ogni decisione in merito
La predicazione dei  padri fondatori di Italia Nostra, e tra questi l’ indimenticabile presidente della sezione di Roma, Antonio Cederna, che nella sua vita giornalistica e letteraria ha costantemente propugnato la tutela dei Beni Culturali ci porta spontaneamente ad auspicare che il Palazzo del Quirinale possa essere goduto da tutti i cittadini
Nel caso del Palazzo del Quirinale, non vi può essere alcun dubbio sul suo enorme valore e sullo straordinario interesse, anche internazionale, che la sua apertura quotidiana al pubblico susciterebbe.
Il Quirinale è, infatti, senza ombra di dubbio, da ogni punto di vista, il palazzo storico più importante di Roma: non solo per la sua maestosa architettura, per la sua imponenza e per i tesori artistici in esso conservati, ma anche per la splendida posizione a dominio di tutto il centro storico di Roma e per la magnificenza della piazza sulla quale si affaccia. Esso è una concentrazione di meraviglie alla cui realizzazione hanno dato il loro apporto, nell’arco di vari secoli, architetti ed artisti quali Martino Longhi il Vecchio, Domenico Fontana, Carlo Maderno, Gian Lorenzo Bernini, Pietro da Cortona, Guido Reni, Ferdinando Fuga.
In questo momento di crisi, che vede l’Italia perdere inopinatamente posti nella graduatoria del turismo internazionale, non vi è poi dubbio che la realizzazione di un così straordinario potenziamento dell’offerta culturale della capitale avrebbe effetti largamente positivi.
In altre grandi  capitali italiane europee le regge e i castelli edificati nel corso dei secoli da re e imperatori sono praticamente tutti trasformati in musei: a Vienna il complesso dell’Hofburg, il Belvedere e la Reggia di Schonbrunn costituiscono le più importanti attrazioni turistiche di quella città.
A Parigi lo stesso accade con la Reggia di Versailles e con il Louvre. A Madrid il Palazzo Reale è visitabile tutti i giorni, per quasi tutto l’anno, nonostante sia parzialmente utilizzato dai sovrani. A Londra anche il Castello di Windsor è visitabile per gran parte dei giorni dell’anno, nonostante la Regina Elisabetta vi trascorra molti fine settimana e più volte all’anno vi organizzi banchetti e ricevimenti ufficiali, mentre è museo a tutti gli effetti la Reggia di Hampton Court.

Quanto sopra dovrebbe consentire una adeguata riflessione sulla attendibilità della proposta, che gli organi politici e tecnici sapranno poi come rendere attuabile, nel pieno rispetto delle esigenze della più alta istituzione della Repubblica.

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