venerdì 12 dicembre 2014

UN'ALTRA SOLUZIONE PER LO STADIO DELLA ROMA

Dovrebbe iniziare martedì 16 dicembre dalle ore 9.00, nell'Aula Giulio Cesare, la discussione sul pubblico interesse del progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. Il condizionale è auspicabile in quanto, dalle informazioni in nostro possesso, la stragrande maggioranza dei 48 componenti il Consiglio Comunale di Roma Capitale non sa di che si tratta. O meglio, sa che deve decidere se fare o meno lo stadio ma non sa a quale prezzo l'operazione deve essere fatta. 
Innanzitutto nessuno, o quasi, dei Consiglieri, eletti per fare gli interessi dei romani, è stato messo nelle condizioni, con documentazioni, prescrizioni delle Conferenze dei Servizi, pareri di Commissioni riunite singolarmente o collegialmente, di valutare obiettivamente e consapevolmente l'intero progetto. Omissioni di informazioni, omissioni di progettazione reale e non su rendering o plastici che hanno fatto il giro di Roma (che si possono cambiare quando si vuole come far apparire e scomparire grattacieli). Qui non si tratta di accontentare i tifosi di questa o quell'altra squadra della Capitale si tratta di capire perchè ci si è intestarditi, o forse qualcuno lo sa, su quell'area. Un'area che non solo non è ancora di proprietà dell'Euronova, ma è soprattutto un' area al momento INEDIFICABILE PERCHE'  A ELEVATO RISCHIO IDRAULICO. Quello che vi stiamo dicendo viene da fonti ufficiali e verificabili http://www.abtevere.it/sites/default/files/datisito/piano_gest_risch_all/dic_2013/mappe_rischio/r107.pdf)
Spiegazione per noi comuni mortali: su Tor di Valle non si può costruire perchè, in caso di forti piogge, il Fosso di Valleranello esonda e allaga non solo l'area del Torrino ma anche quella di Tor di Valle. 
Per rendere l'area edificabile è necessario un intervento di mitigazione di ben 15 milioni, come ci è stato riferito da una fonte autorevolissima. L'intervento di mitigazione non può essere di soli 5 milioni come previsto dall'Euronova e riportato nella famosa delibera comunale. Però con 5 milioni di Euro, contro i 15 necessari per mettere in sicurezza i cittadini del Torrino, l'area di Tor di Valle diverrebbe edificabile con vantaggi evidenti a chiunque non dorma da piedi. 
Poca roba a fronte di un guadagno enorme se si considerano anche i tre grattacieli. 
Domanda: gli altri 10 milioni di Euro chi li mette? I cittadini che aiuterebbero l'Euronova a concludere la sua operazione sportivo-immobiliare?
Ma prima di questo c'è forse l'elemento più inquietante dell'intera vicenda di cui nessuno parla. L'area di Tor di Valle di chi è? Non è della SAIS dei fratelli Papalia vecchi proprietari dell'Ippodromo in quanto dichiarati falliti. Non è di Euronova in quanto ha si acquistato il terreno dalla Sais ma non in tempi utili per non rientrare nel fallimento dei Papalia. 
Attualmente la vendita, infatti, è sia al vaglio della Procura della Repubblica per un'ipotesi di bancarotta fraudolenta e distrazione di fondi da parte dei Papalia, sia da parte del giudice fallimentare. La prima udienza del giudice fallimentare si è conclusa con un nulla di fatto rimandando tutto a data da destinarsi. Ricordiamo che il fallimento della società dei fratelli Papalia potrebbe portare, come estrema conseguenza, all'annullamento della vendita del terreno a Parnasi e di quindi far saltare il banco del l'affare nuovo stadio. Possibile che nessuno, Sindaco, suo staff, Assessore Caudo e tutto il Consiglio Comunale, siano a conoscenza di questa intricata vicenda che invece è chiarissima, perchè si è informata, a una Associazione di volontari come Italia Nostra Roma? Possibile che tra gli amministratori comunali - tifosi della Roma nessuno abbia raccolto il tam tam della rete? 
Italia Nostra Roma è da sempre sostenitrice della realizzazione da parte delle due società capitoline, Roma e Lazio, di un proprio stadio per liberare il Complesso Monumentale del Foro Italico da funzioni devastanti. Sembra evidente, però,  che l'area indicata presenta troppe criticità, opacità e incertezze. 
Ci appelliamo ai tifosi romanisti perchè pretendano chiarezza e tempi certi su una vicenda che chiara non è,  tempi certi non ha e soprattutto non sarà mai lo stadio della Roma.  James Pallotta la spaccia come la "casa dei tifosi romanisti" ma all'AS Roma andrà solo il comodato d'uso trentennale per le partite in casa. Tutti gli altri ricavi andranno alla società che James Pallotta e Luca Parnasi costituiranno, dopo l'approvazione del progetto definitivo, e avrà sede a Milano.  







ITALIA NOSTRA ROMA
CHIEDE
CHE SIA FATTA LUCE ANCHE SU ALTRI  BUCHI NERI DI ROMA :
METRO C 
E
 IL PROGETTO DELLO STADIO A TOR DI VALLE

Metro C
Italia Nostra Roma ritiene un enorme buco nero quello della Metro C che si continua a finanziare ignorando le 45 varianti sostanziali che impongono, inevitabilmente, una nuova VIA,  atto dovuto fin dal 2009 quando la Regione Lazio colpevolmente decise che poteva essere scavalcata nonostante le varianti sostanziali. Sull’omissione della Valutazione di Impatto Ambientale, Italia Nostra Roma ha  inviato un esposto alla Procura della Repubblica, ancora oggi al vaglio degli inquirenti.

Nuovo stadio della Roma a Tor di Valle
Martedì prossimo, in Consiglio Comunale, forzando i tempi, sarà votato il pubblico interesse dell’opera.  E’ inaccettabile e gravissimo  che molti consiglieri comunali non siano stati informati che l’area, a tutt’oggi,  non è  di proprietà della Soc. Euronova, che nell’area sono già indicati graficamente  tre grattacieli di 900.000 metri cubi che saranno realizzati “per farsi tornare i conti” delle opere pubbliche necessarie per l’autorizzazione al progetto. Ultimo, ma non ultimo, molti consiglieri comunali non sanno che l’area oggi risulta inedificabile nel “Piano di gestioni del rischio alluvioni” voluto dalla Comunità europea,  Piano che sarà reso pubblico domani dall’Autorità di Bacino. L’inedificabilità è data dall’ “elevato rischio” idraulico dell’area di Tor di Valle e “molto elevato” nell’adiacente area del Torrino.
Consultare http://www.abtevere.it/sites/default/files/datisito/piano_gest_risch_all/dic_2013/mappe_rischio/r107.pdf)

Come può il Consiglio Comunale esprimersi martedì 16 dicembre 2014 senza che i suoi componenti siano in possesso di documentazione e informazioni fondamentali così da poter esprime un voto che non sia dettato da fede di partito o calcistica ma che sia un voto trasparente e consapevole nell’interesse dei romani. 

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