mercoledì 8 ottobre 2014

METRO C

Il Danno erariale presunto di 360 milioni della tratta Pantano-Centocelle non può e non deve riguardare Italia Nostra Roma.. E' ovvio che ci interessi, evidentemente, come cittadini romani che potrebbero aver subito un danno economico. Non è nella  "missione" di Italia Nostra entrare nel merito dei vistosi sprechi che sono stati rilevati dalla Corte dei Conti.
Il danno archeologico, monumentale e paesaggistico della tratta T3 San Giovanni - Colosseo, invece,  riguarda, eccome, la nostra Associazione!!!
Il cantiere tra Colosseo e Piazza Corrado Ricci che occuperà quell'area per 7 anni (sulla carta), l'Anfiteatro Flavio raggiungibile solo con un percorso di guerra, l'accesso dei visitatori sicuramente ridotto con presumibile danno all'erario per i mancati introiti di biglietteria, come già denunciato dalla Soprintendenza Speciale Archeologica Roma per bocca della funzionaria Rossella Rea, la collina di Palazzo Silvestri Rivaldi attraversata da tiranti metallici che resteranno nel sottosuolo per sempre, la spropositata stazione Colosseo, lo scavo a cielo aperto con presenza di macchinari enormi estremamente invasivi, l'abbattimento del Clivio Acilio che porta alla Terrazza Cederna, l'abbattimento, già avvenuto, di essenze arboree oramai già storicizzate,  tutto questo, invece, riguarda Italia Nostra Roma.
Dopo un esposto alla Procura della Repubblica, incentrato sui rischi archeologici e sui rischi dei monumenti interessati al passaggio della tratta T3, Italia Nostra Roma ribadisce che il progetto della tratta è stato approvato senza una vera Valutazione di Impatto Ambientale. Troppe varianti sostanziali del progetto, nessuna garanzia della compatibilità ambientale dell'opera e dei rischi monumentali. Soprattutto la mancanza di volontà di trovare un percorso alternativo alla devastazione dell'area Archeologica centrale. San Giovanni- Circo Massimo come ha più volto proposto Italia Nostra Roma.

Notizia dell'ultim'ora: la tratta Pantano- Centocelle è ad altissimo rischio "inaugurazione". Mancano i nulla-osta necessari da parte del Ministero dei trasporti.

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