venerdì 5 marzo 2010

Olimpiadi...Sì e No!


Oggi alla presentazione della proposta di candidatura di Roma è mancata l’esplicita rinuncia (chiesta da Italia Nostra) alle procedure speciali ed alle deroghe dei”Grandi eventi”,rinuncia dovuta da parte del Comune , a maggior ragione, dopo il recente scandalo dei Mondiali di nuoto.

Così si consegnano al business privato le trattative degli appalti e le deroghe alle tutele senza alcuna possibilità di controllo della spesa pubblica.

Non vi è alcuna ragione di non seguire le procedure ordinarie visto l’amplissimo tempo disponibile per l’eventuale svolgimento a Roma dei giochi olimpici del 2020.

Italia Nostra ha invece apprezzato la volontà di far precedere le eventuali Olimpiadi dalla creazione del Parco fluviale urbano del Tevere Nord, proposta elaborata e chiesta da Italia Nostra al Comune fin dal 1988 e poi anche nel 2002, per riconquistare il fiume alla città. E’ una realizzazione fondamentale per recuperare la nostra storia ed il nostro ambiente e per contribuire ad uno sviluppo pienamente compatibile con una metropoli moderna.

Positivo è stato il riconoscimento della nostra proposta di realizzare una grande terrazza sul Tevere nell’ansa di Grottarossa sostituendo l’attuale obsoleto depuratore con un impianto interrato a ciclo completamente chiuso.

E’ stata benvenuta la sottolineatura tecnica e politica di voler rispettare e restaurare l’ippodromo e la caserma dei Lancieri di Montebello smentendo la volontà incautamente annunciata tempo fa dall’Assessore Corsini di demolire il complesso storico, superando ogni vincolo.

L’ampliamento delle funzioni sportive legate all’ippica ed al tennis nella piana di Tor di Quinto ci trovano ancora d’accordo.

Per Italia Nostra è invece inammissibile costruire residenze o centri logistici-direzionali come ad esempio il villaggio olimpico nelle aree di verde pubblico libere lungo viale Tor di Quinto ( come indicava un bollino del power point )- Potrebbero essere trovate altre soluzioni, che pur ci sono.

Manca qualsiasi impegno per interventi strutturali per una mobilità sostenibile.

In particolare manca ancora una scelta immediata per una tecnologia adeguata in grado di rendere operativa una metro”C” , tuttora in alto mare, da collegare all’anello ferroviario.

Era bellissimo il documentario delle Olimpiadi del ’60 quando però il complesso monumentale del Foro Italico era allora sostanzialmente perfetto senza l’orrido nuovo stadio del tennis e lo stadio olimpico, senza la pesante e invasiva copertura, era aperto verso la cornice verde di Monte Mario.

Il complesso del Foro Italico deve essere completamente restaurato e restituito alla città nella sua dignità di monumento noto in tutto il mondo.

Oggi nulla è stato detto in merito e questo ci rende pessimisti sul suo futuro.

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